Indice di massa corporea e intervento di protesi articolare

Se sta prendendo in considerazione un intervento di protesi articolare, il medico potrebbe parlarle di come l’IMC possa influire sulla possibilità di sottoporsi all’operazione.  

16 dicembre 2020 | 5 minuti

L’indice di massa corporea (IMC) è un parametro che consente di stimare il grasso corporeo nelle persone adulte, come descritto dai National Institutes of Health. Si calcola dividendo il peso per l’altezza, due misure facilmente ottenibili durante una visita medica.  L’IMC si usa per suddividere gli adulti in quattro categorie: sottopeso (IMC <18,5), normopeso (IMC da 18,5 a 24,9), sovrappeso (IMC da 25 a 29,9) e obesità (IMC >30).  Nella categoria dell’obesità si distinguono altre sei sottocategorie: obesità moderata (IMC da 30 a 34,9), obesità grave (IMC da 35 a 39,9), obesità molto grave (IMC da 40 a 44,9), obesità patologica (IMC da 45 a 49,9), superobesità (IMC da 50 a 59,9) e iperobesità (IMC ≥60).

L’IMC può incidere in modo importante sulla possibilità del paziente di sottoporsi a un intervento chirurgico, nonché sulla sua capacità di tollerarlo, soprattutto in caso di obesità.  L’obesità è stata infatti associata a un maggiore rischio di complicazioni nel corso di molti tipi di intervento, e i più studiati sono proprio quelli relativi alle protesi articolari. 

Da un’analisi di diversi articoli pubblicati sull’argomento, è emerso che i pazienti obesi (IMC >30) sottoposti a un intervento di protesi articolare avevano una probabilità 1,7 volte maggiore di andare incontro a complicazioni rispetto ai pazienti con un IMC <30.1-3 Questo rischio è stato analizzato in modo più approfondito nelle sottocategorie dell’obesità.  Nei pazienti con un IMC >35 la probabilità di sviluppare complicazioni è di 2,2 volte più alta,1-3 in quelli con un IMC >40 è di 3,7 volte più alta e in quelli con un IMC >50 è addirittura di 21 volte più alta.1-3

A questo punto, si starà probabilmente chiedendo quali sono queste complicazioni. Si tratta di problemi che potrebbero presentarsi durante o dopo l’intervento chirurgico, quali infezioni, difficoltà nella guarigione delle ferite, fratture intraoperatorie, lesioni ai nervi e un aumento del rischio di sviluppare coaguli.  Alcune complicazioni possono manifestarsi anche molto tempo dopo l’intervento e possono comprendere lussazione dell’anca, infezioni tardive, allentamento della protesi e un rischio più alto di ulteriori interventi.

 

Questo aspetto è estremamente importante poiché alcune delle possibili complicazioni possono avere enormi conseguenze sul processo di guarigione e sul buon esito dell’intervento di protesi articolare.  Possono infatti causare ricoveri ospedalieri prolungati, un maggiore utilizzo di farmaci e servizi sanitari, e persino la necessità di rioperare.  Se in seguito a un intervento di protesi articolare totale si verifica un’infezione, sarà probabilmente necessario tornare in sala operatoria e, in molti casi, si dovrà eseguire un altro intervento chirurgico per estrarre l’impianto fino alla scomparsa dell’infezione e un altro ancora per riposizionare la protesi. Nei pazienti obesi, purtroppo, guarire dall’infezione può essere più difficile e la necessità di ricorrere ad altre operazioni è più probabile.

A causa dei maggiori rischi connessi all’impianto di protesi articolari nei pazienti obesi, molti chirurghi, ospedali e sistemi sanitari hanno adottato approcci per stabilire l’idoneità agli interventi chirurgici in base all’IMC.  È importante discutere con il chirurgo dell’IMC e di come potrebbe influire sulla sicurezza dell’intervento di protesi articolare.  Il Suo medico vuole il meglio per Lei. Non si faccia quindi prendere dallo sconforto se Le consiglia di ridurre l’IMC prima di sottoporsi all’intervento.  Potrà indicarLe i modi più adatti a Lei per perdere peso  e fornirLe assistenza su come gestire altre eventuali condizioni cliniche, ad esempio assicurandosi che il Suo diabete sia sotto controllo, che l’anemia venga risolta e che la Sua alimentazione sia ottimale.

L’IMC può incidere sulle possibili complicanze dopo un intervento di protesi articolare,  ma se collaborerà con il chirurgo e la sua équipe, dovrebbe riuscire a ridurre questi rischi e a ottenere gli stessi benefici, in termini di qualità di vita, auspicabili per tutti i pazienti che si sottopongono a un intervento di protesi articolare.

 

Per favour facci sapere quando è stato utile questo articolo per te

Ti ringraziamo per dare un voto a questo articolo

Riferimenti

Scritto dal Dott. Brian Lewis in qualità di consulente retribuito di Zimmer Biomet.

  1. Liu, W., et al. The influence of obesity on primary total hip arthroplasty outcomes: A meta-analysis of prospective cohort studies. Orthop Traumatol Surg Res. 101(3):289-96; 2015. doi:10.1016/j.otsr.2015.01.011.
  2. Kopp, S., et al. The Impact of Anesthetic Management on Surgical Site Infections in Patients Undergoing Total Knee or Total Hip Arthroplasty. Anesth Analg. 121(5):1215-21; 2015. doi: 10.1213/ANE.0000000000000956.
  3. Malinzak, R., et al. Morbidly obese, diabetic, younger, and unilateral joint arthroplasty patients have elevated total joint arthroplasty infection rates. J Arthroplasty. 24(6 Suppl):84-8; 2009. doi: 10.1016/j.arth.2009.05.016. Epub 2009 Jul 15.