Come alleviare il dolore all’anca: opzioni di trattamento chirurgico
Se ha già provato alcuni trattamenti non invasivi per alleviare il dolore all’anca ma il problema persiste, il medico potrebbe proporle di sottoporsi ad un intervento chirurgico.
Se ha già provato alcuni trattamenti non invasivi per alleviare il dolore all’anca ma il problema persiste, il medico potrebbe proporle di sottoporsi ad un intervento chirurgico.
Se gli altri metodi di trattamento non sono risultati efficaci e la Sua diagnosi lo consente, l’intervento chirurgico può rappresentare una possibilità per risolvere il dolore e i problemi di mobilità all’anca. Esistono diverse opzioni di trattamento chirurgico, tutte volte a ripristinare la capacità di movimento, ridurre il dolore e migliorare la qualità di vita. Si rivolga al chirurgo che La segue per conoscere quelle più adatte a Lei.
Durante questo tipo di intervento, le superfici ossee e le cartilagini danneggiate dell’anca vengono rimosse e sostituite con impianti. Una protesi totale dell’anca è di solito costituita da quattro parti: cotile, inserto, testa e stelo. Il cotile è realizzato in metallo e si inserisce nel naturale incavo dell’articolazione. L’inserto, composto di un materiale plastico di grado medico chiamato polietilene o di ceramica, si inserisce nel cotile. La parte superiore del femore viene sostituita da una testa in metallo o ceramica, collegata a uno stelo metallico che si innesta nel femore.
Questi impianti sono progettati in modo da riprodurre l’azione di una normale articolazione dell’anca, contribuendo a ripristinare la mobilità e a ridurre il doloroso contatto tra le ossa.
L’intervento di protesi d’anca per via anteriore utilizza gli stessi impianti della protesi totale, ma richiede una minore incisione dei tessuti attorno all’anca. Durante un intervento tradizionale, si esegue un’incisione di circa 20-30 cm sul lato o sulla parte posteriore della gamba. Utilizzando la via anteriore, il chirurgo eseguirà invece un’incisione di soli 7,5-15 cm. Questa procedura consente inoltre al medico di preservare i tessuti che mantengono stabile l’articolazione, riducendo al minimo il rischio di lussazione dopo l’intervento.
Un altro tipo di protesi d’anca è la cosiddetta “protesi di rivestimento”. Durante un intervento di protesi totale dell’anca tradizionale si sostituisce sia l’estremità superiore (o testa) del femore sia l’acetabolo danneggiato, impiantando componenti in metallo, plastica e/o ceramica. Nel caso della protesi di rivestimento, la testa del femore viene semplicemente rifilata e ricoperta da una lamina metallica liscia. Le porzioni di osso e cartilagine danneggiate nell’acetabolo vengono rimosse e sostituite con una sorta di guscio metallico con interno in metallo liscio.
La prospettiva di doversi sottoporre a uno di questi interventi può non essere semplice da accettare: non si preoccupi quindi di parlare del Suo stato d’animo con il Suoi medico e i Suoi familiari. Come avviene per molte procedure, l’intervento di protesi articolare presenta alcuni rischi, che accenneremo nel prossimo paragrafo e di cui potrà parlare con il Suo chirurgo per individuare il percorso terapeutico più adatto a Lei.
Tra i rischi associati alle protesi articolari rientrano infezioni, usura, frattura ossea o dell’impianto, allentamento della protesi, danni ai nervi e migrazione (spostamento) dell’impianto. Alcuni pazienti possono inoltre continuare ad avvertire dolore anche dopo l’intervento. I risultati possono variare da un paziente all’altro, poiché dipendono dalla situazione personale del singolo. Ci sono differenze anche nella durata della protesi d'anca: essa è infatti legata a molti fattori, quali le condizioni fisiche, il livello di attività e il peso corporeo del paziente, così come il rispetto delle indicazioni del medico. Le protesi articolari non sono resistenti e durevoli come le articolazioni naturali sane e non ci sono garanzie che durino per l’intera vita del paziente. Per tutte le protesi d’anca può infatti rendersi necessaria una sostituzione in un qualche momento. Per ulteriori informazioni su questi e sugli altri rischi associati alle protesi articolari, si rivolga al chirurgo.