— *Non si tratta di un paziente/medico reale

Protesi di ginocchio: ecco le opzioni di intervento disponibili

Le cose che non conosciamo possono essere fonte di preoccupazione. In questo articolo, il chirurgo ortopedico Thomas Aleto passa in rassegna alcune opzioni disponibili per le persone che stanno considerando di sottoporsi a un intervento di protesi di ginocchio.

16 dicembre 2020 | 6 minuti

La prima protesi totale del ginocchio è stata eseguita nel 1968 e, da allora, sono stati compiuti numerosi progressi in termini di tecnica chirurgica, strumentazione e progettazione degli impianti, che hanno reso la protesi di ginocchio un intervento ad alto tasso di successo, con esiti positivi a lungo termine per molti pazienti. Tuttavia, come per qualsiasi altro intervento medico, anch’esso comporta dei rischi. Consulti il medico per conoscere tutti i possibili rischi associati alle procedure elencate di seguito.

Il motivo principale per il quale i chirurghi effettuano gli interventi di protesi di ginocchio è trattare le persone affette da artrosi “osso su osso” allo stadio finale che non hanno ottenuto sollievo dai trattamenti conservativi. Il tipo di artrosi più comune è l’osteoartrosi, chiamata anche artrosi degenerativa. Indipendentemente dalla causa, l’artrosi è associata all’usura della cartilagine che funge da cuscinetto nel ginocchio.  

La sostituzione del ginocchio può essere descritta in termini più precisi come “risuperficializzazione” del ginocchio. Un errore comune che fanno i pazienti è pensare che venga rimosso l’intero ginocchio In realtà, viene rivestita la superficie delle estremità dell’articolazione con componenti di metallo, mentre un impianto in plastica per uso medico funge da nuovo cuscinetto articolare. La protesi di ginocchio riceve forza e stabilità dai muscoli e legamenti della gamba.

Di seguito esamineremo alcuni termini comuni utilizzati quando si parla di protesi di ginocchio, così come di determinati progressi recenti nella tecnologia dell’intervento di protesi di ginocchio, che potranno essere o meno idonei in base alle condizioni del singolo paziente. Consulti il chirurgo per ottenere ulteriori informazioni su ciò che può essere adatto nel Suo caso specifico.

Intervento chirurgico mini-invasivo (MIS)

Inizialmente, gli interventi di protesi di ginocchio venivano effettuati in modo altamente invasivo, per via della novità della procedura. All’epoca si rendevano necessarie ampie incisioni per una corretta visualizzazione chirurgica, oltre che per creare spazio per la strumentazione limitata che era disponibile. Queste grandi incisioni e vie di accesso comportavano traumi superflui a carico dei tessuti, con la conseguenza frequente di forte dolore e gonfiore post-operatorio.

Con l’evoluzione della strumentazione e delle tecniche chirurgiche ha preso sempre più campo l’intervento chirurgico mini-invasivo o MIS (“minimally invasive surgery”). Oggigiorno, grazie al MIS è possibile praticare incisioni limitate che tecniche che risparmiano i tessuti per un’adeguata visualizzazione, minimizzazione dei traumi tissutali e risultati maggiormente prevedibili.

Protesi parziale del ginocchio

Realisticamente, la protesi parziale del ginocchio è l’unica opzione veramente mini-invasiva per l’intervento di protesi di ginocchio. Con la protesi parziale del ginocchio si interviene solo sulla parte danneggiata dell’articolazione, preservando così tutti gli altri tessuti sani di osso, cartilagine e legamento. Esistono tre tipologie di protesi parziale del ginocchio: mediale (sull’interno dell’articolazione, nella zona più vicina all’altro ginocchio), laterale (sull’esterno dell’articolazione) e femoro-rotulea (nella zona anteriore dell’articolazione, denominata anche rotula). Di queste tre, la procedura più comune è la protesi mediale.

In ognuno degli interventi descritti, viene sostituito solo il compartimento danneggiato del ginocchio, per cui i pazienti sono spesso in grado di avere una guarigione più rapida.1-4 Attualmente disponiamo di dati che dimostrano che la protesi parziale del ginocchio è un’opzione di successo a lungo termine in pazienti adeguatamente selezionati. Tuttavia, non tutti i casi di ginocchio artrosico possono essere trattati con questa procedura. 

Protesi totale del ginocchio

La protesi totale del ginocchio può essere necessaria nel caso in cui l’artrosi abbia danneggiato diverse parti dell’articolazione. Nella protesi totale del ginocchio, le parti artrosiche di femore e tibia vengono rimosse e sostituite con impianti di metallo, separati da un impianto di plastica per uso medico che funge da cartilagine. Per ulteriori informazioni sulla protesi parziale o totale del ginocchio consultare l’articolo Sollievo dal dolore alle ginocchia: opzioni di trattamento chirurgico. 

Chirurgia assistita da robot

L’intervento di protesi di ginocchio è una procedura meccanica che richiede precisione nel posizionamento dell’impianto e nell’allineamento dell’articolazione. Storicamente, questo risultato era ottenuto con strumenti chirurgici tradizionali.

Nel corso degli anni sono stati effettuati anche interventi assistiti da computer e da robot in diversi ambiti chirurgici. Nell’intervento di protesi di ginocchio vengono usati dai medici come ausilio per ottimizzare il posizionamento dell’impianto e l’allineamento del ginocchio. La navigazione assistita da computer è in uso da diversi anni. La chirurgia assistita da robot è un concetto relativamente nuovo, di cui i chirurghi possono servirsi per collocare, allineare e, in alcuni casi, aiutare con la preparazione dell’osso nel corso di un intervento di protesi di ginocchio. 

Rischi delle protesi articolari

Tra i rischi associati alle protesi articolari rientrano infezioni, usura, frattura ossea o dell’impianto, allentamento della protesi, danni ai nervi e migrazione (spostamento) dell’impianto. Alcuni pazienti possono inoltre continuare ad avvertire dolore anche dopo l’intervento. I risultati possono variare da un paziente all’altro, poiché dipendono dalla situazione personale del singolo. Ci sono differenze anche nella durata della protesi: essa è infatti legata a molti fattori, quali le condizioni fisiche, il livello di attività e il peso corporeo del paziente, così come il rispetto delle indicazioni del medico. Le protesi articolari non sono resistenti e durevoli come le articolazioni naturali sane e non ci sono garanzie che durino per l’intera vita del paziente. Per tutte le protesi può rendersi necessaria una sostituzione in un qualche momento. Per ulteriori informazioni su questi e sugli altri rischi associati alle protesi articolari, si rivolga al chirurgo. 

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Riferimenti

Scritto dal Dott. Thomas Aleto in qualità di consulente retribuito di Zimmer Biomet

  1. Lombardi, A. et al. (2009). Is Recovery Faster for Mobile-bearing Unicompartmental than Total Knee Arthroplasty? Clinical Orthopedics and Related Research. 467: 1450-57.
  2. Newman, J. et al. (2009, May). Unicompartmental or total knee replacement: the 15-year results of a prospective randomized controlled trial. J Bone Joint Surg Br. 91(5): 701.
  3. Siman, H. et al. (2017). Unicompartmental Knee Arthroplasty vs Total Knee Arthroplasty for Medial Compartment Arthritis in Patients Older Than 75 Years: Comparable Reoperation, Revision, and Complication Rates. The Journal of Arthroplasty. 32: 1792-1797.
  4. Mullaji, AB. et al. (2007). Unicompartmental Knee Arthroplasty. Functional Recovery and Radiographic Results With a Minimally Invasive Technique. The Journal of Arthroplasty. Vol. 22 No. 4 Suppl. 1.